Giuseppe Agnello

Giuseppe Agnello, (Canicattini Bagni 1888 - Siracusa 1976) si distinse per l'impegno politico, che lo portò al rifiuto di aderire al regime fascista, con la perdita nel 1926 della cattedra nei ginnasi; solo nel 1948 gli furono conferiti riconoscimenti ed incarichi di grande responsabilità che culminarono con il conferimento della cattedra di Archeologia Cristiana dell'Università di Catania.
Di non minore rilevanza fu l'attività di studioso nutrito da un amore profondo per il passato e per la ricerca del passato, in particolare della storia dell'arte siciliana che trova espressione in numerosi testi tra cui "L'Architettura sveva in Sicilia", Roma 1935.
Varie testimonianze del legame alla sua terra furono date da Giuseppe Agnello che, pur essendo diventato un siracusano per adozione, disse e scrisse sempre di essere nato a Canicattini Bagni ed introdusse il nome nella letteratura archeologica bizantina, denominando "tesoro di Canicattini Bagni" le argenterie scoperte nel fondo di Piano Milo.

(tratto da volantino della Biblioteca Comunale)

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